Sovraindebitamento: le spese necessarie del debitore e della famiglia
La procedura per il sovraindebitamento permette di individuare le spese necessarie per il mantenimento del debitore e della relativa famiglia, al fine di stornarle dalla massa patrimoniale messa a disposizione dei creditori.
In tal modo si garantisce al debitore la possibilità di mantenere una base economica e sociale che permetta effettivamente, a lui e la sua famiglia, di poter ripartire e reinserirsi nella società.
Chiaramente all’interno delle spese necessarie dovranno inserirsi solo quelle che appaiano ragionevoli in relazione alle necessità primarie del nucleo famigliare.
L’elenco delle spese correnti per il sostentamento
La normativa prevede espressamente la necessità di fornire un elenco specifico delle spese correnti del debitore e la sua famiglia.
L’art. 9 della Legge 3 del 2012, prevede espressamente:
Unitamente alla proposta devono essere depositati l’elenco di tutti i creditori, con l’indicazione delle somme dovute, di tutti i beni del debitore e degli eventuali atti di disposizione compiuti negli ultimi cinque anni, corredati delle dichiarazioni dei redditi degli ultimi tre anni e dell’attestazione sulla fattibilità del piano, nonché l’elenco delle spese correnti necessarie al sostentamento suo e della sua famiglia, previa indicazione della composizione del nucleo familiare corredata del certificato dello stato di famiglia.
Pertanto, insieme agli altri documenti, il debitore dovrà fornire anche l’elenco suddetto con l’indicazione specifica delle spese correnti.
Quali sono le spese necessarie per il sostentamento
Le spese necessarie sono limitate a consentire l’andamento economico regolare del nucleo famigliare.
In questo modo, il legislatore raggiunge due finalità: da un lato, il debitore riesce effettivamente a mantenere una dignità sociale e poter reinserirsi nel tessuto socio-economico; dall’altra, si “garantisce” il regolare decorso del piano di rientro concordato con i creditori o altra forma liquidatoria prevista per il soddisfacimento dei debiti.
Seguendo un schema esemplificativo possiamo ritenere necessarie:
- spese per utenze domestiche (gas, luce, acqua e similari);
- spese per i trasporti in funzione dell’attività lavorativa svolta e le necessità della famiglia (costo abbonamento treno; costo carburante, assicurazione, bollo e similari);
- cibo, spese personali e spese mediche, in relazione alle condizioni cliniche dei soggetti nello specifico;
- spese affitto, condominio e connesse;
- istruzione e affini
Evidente che la quantificazione delle spese deve rientrare all’interno degli standard ordinari. Difatti, l’elenco predetto sarà oggetto di vaglio da parte del Giudicante al fine di valutare la fattibilità e congruità della proposta formulata dal debitore.
La quantificazione delle spese per il mantenimento
Un utile strumento per avere dei parametri di riferimento è fornito dall’ISTAT.
L’istituto nazionale di statistica fornisce delle tabelle specifiche sulla condizione economiche delle famiglie.
Tramite le suddette tabelle è possibile personalizzare la ricerca ed ottenere dei parametri specifici.
Ad esempio se l’istante per la procedura di sovraindebitamento risiede a Milano avrà un coefficiente diverso rispetto ad un soggetto in condizioni analoghe residente in Sicilia.
La ricerca puntuale ci permetterà di fornire al Giudice il reddito netto medio del soggetto secondo le statistiche dell’ISTAT.
Laddove, tenendo conto della situazione specifica del debitore, le spese elencate rientrino all’interno degli standard calcolati, il Giudice potrà serenamente formulare un giudizio prognostico favorevole e congruo.
Altro strumento utile per valutare la coerenza delle spese necessarie per il mantenimento è la tabella di calcolo della soglia di povertà assoluta.
Il parametro di soglia di povertà assoluta rappresenta il valore monetario, a prezzi correnti, del paniere di beni e servizi considerati essenziali per ciascuna famiglia.
La tabella varia in funzione del nucleo familiare, età dei componenti e posizione geografica.
Tale soglia indica al Giudice un valore che non deve essere superato al fine di non pregiudicare il regolare andamento familiare e la condizione del debitore.