La Responsabilità Contrattuale del Dentista
La responsabilità contrattuale del dentista si configura quando, durante le prestazioni odontoiatriche, si verifica una condotta medica colposa che causa un danno al paziente.
Questo tipo di responsabilità si inserisce nel quadro più ampio della responsabilità professionale medica, che può derivare da errori, omissioni o negligenze nella diagnosi o nella cura.
È importante sottolineare che, in ambito odontoiatrico, la responsabilità contrattuale si basa sull’adempimento delle obbligazioni assunte dal dentista al momento della stipula del contratto terapeutico.
La giurisprudenza italiana, a partire dagli anni ’90, ha consolidato l’orientamento secondo cui la responsabilità medica è di tipo contrattuale.
Questo significa che spetta al paziente dimostrare l’esistenza di un contratto e il peggioramento delle proprie condizioni, mentre al medico incombe l’onere di provare di aver agito con diligenza e perizia.
Tale obbligo è disciplinato dagli articoli 1218 e 2236 del Codice Civile, che regolano il rapporto tra il professionista sanitario e il paziente.
Il dentista, in quanto professionista, è tenuto a garantire non un risultato, ma una prestazione conforme agli standard professionali, evitando errori che possano arrecare danni al paziente.
Inoltre, la responsabilità del dentista non si limita solo all’esecuzione materiale delle cure, ma si estende anche alla fase diagnostica e alla corretta gestione del follow-up.
Questo include anche l’obbligo di eseguire esami diagnostici appropriati e di monitorare l’evoluzione del quadro clinico del paziente, evitando il peggioramento delle condizioni preesistenti.
Il Consenso del Paziente
Il consenso informato rappresenta uno degli elementi più importanti nel rapporto tra medico e paziente, costituendo un vero e proprio diritto fondamentale per il paziente.
Il dentista, così come ogni medico, è obbligato per legge a informare il paziente sui rischi, i benefici e le alternative del trattamento proposto.
Tale informazione deve essere chiara, completa e comprensibile al fine di permettere al paziente di decidere liberamente se accettare o rifiutare l’intervento.
Secondo la Corte di Cassazione (sentenza n. 2847/2010), l’assenza di un consenso informato valido può comportare responsabilità risarcitoria, anche in assenza di un danno alla salute.
È fondamentale che il paziente sia reso pienamente consapevole di eventuali rischi, compresi quelli meno prevedibili.
Se il medico omette di fornire tale informazione, può essere ritenuto responsabile dei danni psicologici o patrimoniali derivanti dalla violazione del diritto all’autodeterminazione del paziente.
Da un punto di vista legale, la violazione del consenso informato non si limita all’omissione dell’informazione sui rischi, ma può includere anche la mancata informazione su eventuali alternative terapeutiche.
Nel campo odontoiatrico, ad esempio, il dentista deve illustrare al paziente le possibili opzioni, come la scelta tra un trattamento conservativo e uno chirurgico, spiegandone dettagliatamente i benefici e i rischi.
La mancata acquisizione di un consenso informato valido può portare a gravi conseguenze legali, inclusa la richiesta di risarcimento del danno.
Il Caso Specifico
Nel caso specifico esaminato, la paziente ha subito una serie di interventi odontoiatrici per curare carie asintomatiche ai denti 12 e 13.
Nonostante le cure iniziali sembrassero appropriate, il quadro clinico della paziente è peggiorato, con la comparsa di dolore e la successiva diagnosi di un ascesso dentale.
Questo caso evidenzia chiaramente l’importanza di un monitoraggio continuo e accurato da parte del medico durante e dopo il trattamento.
Il consulente tecnico d’ufficio (CTU) ha rilevato che le terapie eseguite non erano conformi agli standard di perizia richiesti, causando un aggravamento delle condizioni della paziente.
È stato inoltre evidenziato che il dentista non ha eseguito i necessari esami diagnostici, come radiografie o test clinici, che avrebbero permesso di individuare tempestivamente la degenerazione del quadro clinico.
Un intervento endodontico precoce avrebbe ridotto significativamente le sofferenze del paziente e limitato la necessità di trattamenti invasivi successivi.
A livello legale, questo caso rappresenta un classico esempio di responsabilità contrattuale medica, dove l’omessa diagnosi tempestiva e la sottovalutazione dei sintomi hanno portato a un peggioramento della salute del paziente.
Il CTU ha riconosciuto alla paziente il diritto al risarcimento delle spese sostenute per le cure incongrue e quelle future necessarie per risolvere i danni derivanti da tali trattamenti.
Inoltre, è stato riconosciuto un risarcimento per l’invalidità temporanea parziale (ITP), legata alle sofferenze fisiche e psicologiche patite.
Approfondimenti Legali
In termini di responsabilità professionale, la distinzione tra responsabilità contrattuale ed extracontrattuale ha implicazioni importanti dal punto di vista giuridico.
Mentre la responsabilità contrattuale prevede un termine di prescrizione di 10 anni, quella extracontrattuale ha un termine di 5 anni.
Nel contesto sanitario, la responsabilità contrattuale è più facilmente applicabile poiché il rapporto tra medico e paziente è basato su un contratto implicito o esplicito, nel quale il medico si impegna a fornire una prestazione professionale conforme agli standard della propria categoria.
Dal punto di vista scientifico, la diagnosi precoce delle complicanze odontoiatriche è fondamentale per prevenire l’insorgenza di condizioni più gravi, come infezioni o ascessi, che possono richiedere interventi chirurgici.
Gli esami radiologici, come la ortopantomografia o le radiografie periapicali, sono strumenti diagnostici essenziali per identificare tempestivamente le patologie dentali e intervenire prima che si sviluppino complicazioni più serie.
L’omissione di tali esami può rappresentare una grave negligenza professionale.
Conclusioni
Questo caso mette in evidenza l’importanza di garantire al paziente non solo una cura adeguata ma anche un’informazione completa e trasparente. La mancata osservanza di tali obblighi può comportare responsabilità contrattuale e richieste di risarcimento danni.
Inoltre, è essenziale che il medico odontoiatra adotti un approccio proattivo nella diagnosi e nella gestione dei sintomi, al fine di prevenire peggioramenti e ulteriori complicazioni.
L’intervento tempestivo e una corretta comunicazione con il paziente non solo migliorano l’esito terapeutico, ma riducono significativamente il rischio di controversie legali.
L’informazione e la trasparenza sono strumenti fondamentali per tutelare il paziente e il professionista.